I dati sull’impiego di Trastuzumab nelle fasi precoci del cancro alla mammella non sono sufficienti per trarre conclusioni


Un editoriale pubblicato su The Lancet ha criticato il giudizio entusiastico espresso in un editoriale della rivista statunitense The New England Journal of Medicine riguardo al farmaco antitumorale Herceptin.

Nel corso dell’ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) Annual Meeting ’05 sono stati presentati promettenti risultati riguardo all’impiego di Herceptin ( Trastuzumab ) nel trattamento precoce del tumore della mammella.

Herceptin era stato approvato alcuni anni fa per il trattamento del carcinoma mammario in fase avanzata HER2-positivo, da solo o in associazione a Paclitaxel ( Taxol ).

Gli studi presentati all’ASCO ’05 sono stati pubblicati nel mese di ottobre su The New England Journal of Medicine ( NEJM ).

In un editoriale che accompagnava gli studi, Gabriel Hortobagyi dell’ MD Anderson Cancer Center – University of Texas a Huston aveva descritto i risultati dello studio come simply stunning ( semplicemente stupefacenti ) e revolutionary ( rivoluzionari ).

Secondo The Lancet i due studi clinici pubblicati su NEJM hanno impiegato diversi regimi posologici, rendendo difficile il confronto e le conclusioni.
Inoltre l’utilizzo della joint analysis ( analisi congiunta ) fa sospettare che gli studi clinici, valutati separatamente, non fossero in grado di produrre un risultato positivo.
Per la breve durata ( 2 anni ) non sono state osservate differenze sulla sopravvivenza generale e sulla sopravvivenza libera da malattia rispetto al placebo.
Nella valutazione del farmaco non è stato dovutamente tenuto in conto il rischio di cardiotossicità di Herceptin.

E’ noto che in alcuni pazienti Herceptin può causare una grave insufficienza cardiaca o peggiorare una condizione pre-esistente.

L’editoriale di The Lancet afferma che i dati a sostegno dell’impiego di Herceptin nelle fasi precoci del carcinoma mammario non sono sufficienti a trarre conclusioni certe. ( Xagena_2005 )

Fonte: The Lancet, 2005




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