Parere negativo del CHMP per Mylotarg, un farmaco per la leucemia mieloide acuta
Il 20 settembre 2007 il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) ha adottato un parere negativo, raccomandando il rifiuto dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il prodotto medicinale Mylotarg 5 mg polvere per la preparazione di soluzioni per infusione destinato al trattamento della leucemia mieloide acuta. L’autorizzazione è stata richiesta dalla Wyeth Europa.
Il richiedente ha chiesto un riesame del parere. Dopo aver considerato le motivazioni della richiesta, il CHMP ha riesaminato il parere iniziale, confermando il 24 gennaio 2008 il rifiuto del rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio.
Mylotarg è una polvere per la preparazione di una soluzione per infusione. Contiene il principio attivo Gemtuzumab ozogamicin.
Mylotarg avrebbe dovuto essere usato per il trattamento della leucemia mieloide acuta, nei pazienti con ricomparsa della malattia dopo l’esecuzione di un ciclo di trattamento e che non erano idonei per altri tipi di chemioterapia intensiva, ad esempio con alte dosi di Citarabina ( Aractyn ). Mylotarg avrebbe dovuto essere usato nei pazienti cosiddetti CD33-positivi.
Mylotarg è stato designato prodotto medicinale orfano per la leucemia mieloide acuta il 18 ottobre 2000.
Il principio attivo di Mylotarg, Gemtuzumab ozogamicin, è un agente citotossico collegato ad un anticorpo monoclonale, ovvero un anticorpo realizzato per riconoscere una struttura specifica ( antigene ) presente su alcune cellule umane e legarsi ad essa.
L’anticorpo monoclonale presente nel principio attivo ( Gemtuzumab ) è stato progettato per legarsi alla proteina CD33, un antigene presente sulla superficie delle cellule della leucemia mieloide acuta nell’80% circa dei pazienti. Quando l’anticorpo si lega a CD33, le cellule assorbono l’anticorpo nonché la sostanza citotossica ad esso legata. Una volta all’interno delle cellule, l’agente citotossico ( Caliceamicina ) viene rilasciato, rompendo il DNA delle cellule leucemiche e quindi uccidendole.
Gli effetti di Mylotarg sono stati studiati in tre studi principali su un totale di 277 pazienti con leucemia mieloide acuta CD33-positiva ricomparsa dopo un precedente ciclo di trattamento.
In tutti e tre gli studi il parametro principale di efficacia era costituito dalla proporzione dei pazienti in cui si era avuta la completa remissione della malattia dopo un ciclo di trattamento di sette mesi.
Per remissione completa si intende la condizione in cui le cellule della leucemia non risultano più presenti nel sangue mentre nel midollo osseo sono presenti a livelli molto bassi.
In nessuno degli studi Mylotarg è stato confrontato con altri trattamenti.
Il CHMP ha espresso preoccupazione per il fatto che gli studi condotti su Mylotarg non avessero evidenziato un beneficio del medicinale a causa del disegno degli studi. In una piccola parte dei pazienti in cui la malattia si era ripresentata dopo un precedente ciclo di trattamento si è avuta la remissione completa della malattia. È tuttavia risultato difficile confrontare l’efficacia di Mylotarg e di altri trattamenti usati per questa malattia in termini di durata della remissione, tempo trascorso fino ad un nuovo peggioramento della malattia o di effetti del medicinale sulla sopravvivenza del paziente.
Il Comitato ha osservato che Mylotarg presenta effetti indesiderati tra cui mielosoppressione grave e prolungata che causa un abbassamento del numero di globuli bianchi e di piastrine, problemi al fegato ed effetti collaterali collegati all’infusione come brividi, febbre e ipotensione.
A questo punto il CHMP ha espresso il parere che non ci fossero prove sufficienti per determinare l’efficacia di Mylotarg nel trattamento della leucemia mieloide acuta e che pertanto i benefici del medicinale non superassero i rischi, e aveva perciò raccomandato il rifiuto dell’autorizzazione all’immissione in commercio. Tale rifiuto è stato confermato anche dopo il riesame. ( Xagena_2008 )
Fonte: EMEA, 2008
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