Natalizumab nel trattamento della sclerosi multipla e della malattia di Crohn


Natalizumab ( Tysabri ) è un anticorpo monoclonale umanizzato, che agisce come un antagonista degli eterodimeri dell’integrina, che contengono la subunità alfa 4-integrina.

Quando Natalizumab si lega alla subunità alfa-4 dell’integrina, previene l’adesione alfa-4 mediata dei leucociti al loro recettore ( VCAM-1, MadCAM-1 ), impedendo in tal modo il passaggio dei leucociti attraverso l’endotelio, nel tessuto parenchimale infiammato.

Studi clinici nel trattamento delle forme recidivanti della sclerosi multipla hanno dimostrato che Natalizumab è in grado di ritardare l’accumulo di disabilità e di ridurre la frequenza delle esacerbazioni cliniche.

Studi clinici nei pazienti con malattia di Crohn hanno trovato che Natalizumab, da solo o in combinazione con Infliximab, è efficace nel migliorare la risposta clinica e la remissione, così come la qualità di vita correlata allo stato di salute, nei pazienti non responder alla sola terapia con Infliximab.

Nel 2005, Natalizumab è stato temporaneamente ritirato dal commercio dopo la segnalazione di 3 casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva.
Successivamente, dopo la valutazione del rischio e del beneficio, Natalizumab è stato reintrodotto in commercio.

La commercializzazione di Natalizumab avviene attraverso il programma di distribuzione TOUCH ( Tysabri Outreach Unified Commitment to Health ), che richiede l’iscrizione dei pazienti ad un registro. ( Xagena_2007 )

Baker DE, Rev Gastroenterol Disord 2007; 7: 38-46



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