Gli antagonisti del recettore CB1 potrebbero causare fallimento della gravidanza
Uno studio, condotto in un modello murino, è giunto alla conclusione che fumare marijuana ( Cannabis ) potrebbe causare interruzione della gravidanza.
Lo stesso problema potrebbe presentarsi assumendo il farmaco anti-obesità Rimonabant ( Acomplia ).
Ricercatori della Vanderbilt University Medical Center negli Stati Uniti hanno scoperto che un fattore chiave nel permettere l’impianto dell’embrione è rappresentato dai livelli di anandamide.
Cambiamenti dei livelli di anandamide, sia in aumento che in diminuzione, possono compromettere l’impianto dell’embrione.
I livelli dell’anandamide nelle tube di Falloppio sono regolati da due enzimi: uno, denominato NAPE-PLD, aumenta i livelli di anandamide, l’altro, FAAH, li riduce.
I Ricercatori hanno anche osservato che, esponendo i topi a certe sostanze, veniva ad essere alterato il bilancio dell’anandamide, impedendo agli embrioni di impiantarsi nell’utero.
Una di queste sostanze è il Tetraidrocannabinolo ( THC ), la componente più psicoattiva della marijuana.
Il THC si lega, come l’anandamide, al recettore dei cannabinoidi CB1, spostando l’anandamide ed aumentandone i livelli nell’ovidotto.
Questa scoperta fa sorgere il sospetto che la marijuana possa avere effetti dannosi in gravidanza.
Commentando il lavoro di Haibin Wang e colleghi, Herbert Schuel della State University of New York, a Buffalo, ha ipotizzato che il farmaco antiobesità Rimonabant ( Acomplia ), che si lega ai recettori CB1, alterando i livelli di anandamide, possa avere conseguenze non favorevoli sullo sviluppo dell’embrione.
Questo farebbe supporre che il Rimonabant non sia indicato nelle donne in età riproduttiva. ( Xagena_2006 )
Fonte: Journal of Clinical Investigation, 2006
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