Diabete mellito di tipo 2: possibili fratture negli uomini e nelle donne trattati con tiazolidinedioni
Gli studi clinici e le meta-analisi hanno mostrato che il Rosiglitazone ( Avandia ), un tiazolidinedione prescritto per il diabete mellito di tipo 2, aumenta il rischio di fratture nelle donne, tuttavia l'associazione tra uso di tiazolidinedioni e le fratture negli uomini e nelle donne merita approfondimenti.
Un gruppo di Ricercatori canadesi ha condotto uno studio prospettico di coorte.
L'endpoint primario era rappresentato dalle fratture periferiche in uomini e donne esposti ai tiazolidinedioni rispetto alle sulfoniluree.
Sono stati studiati 84.339 pazienti canadesi che avevano iniziato il trattamento con un tiazolidinedione o una sulfonilurea.
L'età media dei pazienti nello studio era di 59 anni e il 43% della coorte era composta da donne.
In questa coorte, il trattamento con un tiazolidinedione è risultato associato a un aumento del 28% del rischio di fratture periferiche rispetto al trattamento con una sulfonilurea ( hazard ratio [ HR ] 1.28 ).
L'uso di Pioglitazone ( Actos ) è risultato associato a rischio aumentato di fratture periferiche del 77% nelle donne ( HR 1.76 ).
Rispetto all'esposizione alle sulfoniluree, l'esposizione a Pioglitazone è risultata associata a più fratture periferiche negli uomini ( HR 1.61 ), ma non è stata osservata una simile associazione con l'esposizione a Rosiglitazone ( HR 1.00 ).
In conclusione, sia uomini sia donne che hanno assunto tiazolidinedioni potrebbero avere un maggior rischio di fratture.
Il Pioglitazone potrebbe risultare più fortemente associato a fratture del Rosiglitazone. ( Xagena_2009 )
Dormuth CR et al, Arch Intern Med 2009;169: 1395-1402
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