Recettori dei cannabinoidi e possibile tossicità del Rimonabant


Prima dell’incontro dell’Endocrine Metabolic Drugs Advisory Committee dell’FDA sul Rimonabant ( Acomplia / Zimulti ) tenutosi il 15 giugno 2007, Sidney Wolfe dell’Health Research Group di Public Citizen ha tenuto una relazione sui recettori degli endocannabinoidi e sulla probabile tossicità del Rimonabant.

I recettori dei cannabinoidi di tipo 1 ( CB1 ) sono espressi:
nel cervello: regione corticale ed olfattoria ( neocorteccia e corteccia piriforme ), ippoccampo, amigdala, gangli basali, nucleo talamico ed ipotalamico, corteccia cerebellare

in periferia: sistema nervoso autonomo, fegato, muscoli, tratto gastrointestinale, tessuto adiposo, ghiandola pituitaria, cellule immunitarie e tessuti riproduttivi.

Il Rimonabant agisce su tutti i recettori CB1, con un’alta affinità per i recettori del sistema nervoso centrale.

Il sistema dei cannabinoidi è coinvolto in diverse funzioni fisiologiche, tra cui neuroprotezione, modulazione dei nocicettori, regolazione dell’attività motoria, controllo di certe fasi della memoria, modulazione della risposta immunitaria ed infiammatoria, influenza all’apparato cardiovascolare e respiratorio ed antiproliferazione delle cellule tumorali.

Dato che molteplici siti del cervello presentano i recettori CB1, i disturbi psichici prodotti del Rimonabant non rappresentano una sorpresa.

Dagli studi RIO ( dati pooled ) è emerso un significativo aumento di ansia, insonnia, attacchi di panico ed aumento, vicino alla significatività, dell’aggressività e dell’agitazione tra i pazienti che hanno assunto 20 mg di Rimonabant, rispetto a coloro che sono stati trattati con placebo.
Inoltre, i pazienti del gruppo Rimonabant hanno avuto necessità di assumere un sedativo o un antidepressivo a causa degli eventi avversi causati dal farmaco.

Quattro importanti studi di fase III riguardanti Rimonabant sono stati pubblicati: RIO-Europe, Rio-North America, RIO-Lipids e RIO-Diabetes.
Dall’analisi di questi studi è emersa un’alta percentuale di interruzione del trattamento.

Poiché il Rimonabant è il capostipite degli antagonisti del recettore CB1, ad oggi non sono disponibili dati riguardo alla sicurezza nel lungo periodo.
Studi su animali, compiuti da Zimmer ( PNAS, 1999 ), hanno mostrato che i topi deficienti dei recettori CB1 presentano un’aumentata perdita di neuroni con l’invecchiamento. ( Xagena_2007 )

Fonte: Public Citizen, 2007



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