Linee guida dei CDC per il trattamento della gonorrea
I CDC ( Centers for Disease Control and Prevention ) hanno emesso linee guida volte a ritardare la comparsa della completa resistenza ai farmaci che vengono impiegati nel trattamento della gonorrea.
Nella nuove linee guida, i CDC affermano che la cefalosporina orale Cefixima ( Suprax; in Italia: Cefixoral ), una delle due scelte nelle precedenti raccomandazioni, non deve più essere utilizzata come trattamento di prima linea per la gonorrea.
La prima scelta dovrebbe essere la cefalosporina iniettabile Ceftriaxone ( Rocephin; in Italia: Rocefin ), accoppiata con Azitromicina ( Zithromax; in Italia: Zitromax ) o Doxiciclina ( Bassado ).
Anche se entrambi i farmaci sono attivi contro la gonorrea, Ceftriaxone è più potente e, se accoppiato a uno degli altri antibiotici, il suo uso dovrebbe rallentare la comparsa di resistenza alle cefalosporine.
Oltre a cambiare le linee guida di trattamento, i CDC stanno anche sollecitando: i medici ad essere più attenti nell’assicurarsi che il trattamento sia efficace; le aziende farmaceutiche ad aumentare gli sforzi per trovare nuovi antibiotici; le persone a prendere precauzioni contro l'acquisizione del patogeno.
Se Cefixima non può più essere utilizzato come terapia di prima linea significa che non ci sono opzioni per via orale; questo, a sua volta, può causare problemi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove l'accesso a medici e a farmaci iniettabili può essere difficoltoso.
Qualora la gonorrea dovesse sviluppare resistenza a Ceftriaxone, malgrado le nuove precauzioni, non esistono opzioni efficaci per il trattamento di routine.
Il batterio Neisseria gonorrhoeae è già resistente a tutti gli antibiotici, tranne che alle cefalosporine, ma è probabile che possa acquisire resistenza anche nei confronti di questi farmaci.
In effetti, questo processo potrebbe essere già in corso: il Gonococcal Isolate Surveillance Project dei CDC ha raccolto indizi che dimostrano che Cefixima sta diventando meno efficace nel trattamento della gonorrea.
Il programma di sorveglianza controlla circa 6.000 campioni di Neisseria gonorrhoeae ogni anno, provenienti da uomini con gonorrea del canale uretrale che si rivolgono per il trattamento a cliniche per le malattie sessualmente trasmissibili in circa 30 città degli Stati Uniti.
La percentuale di campioni con elevate concentrazioni minime inibenti ( MIC ) sia per Cefixima che Ceftriaxone è in aumento.
La concentrazione minima inibente è la più piccola quantità di farmaco in grado di contrastare la Neisseria gonorrhoeae in laboratorio.
Nel periodo 2006-2011, i CDC hanno trovato che la percentuale di campioni con una elevata MIC nei confronti di Cefixima è passata dallo 0.1% all’1.5%.
Nello stesso periodo, la percentuale di campioni con una elevata MIC nei confronti di Ceftriaxone è passata da nessuno allo 0.4%.
Il timore è che se Cefixima continua ad essere ampiamente utilizzato, la conseguente resistenza verso le cefalosporine può coinvolgere anche Ceftriaxone.
I CDC incoraggiano i medici a monitorare attentamente i fallimenti del trattamento con Ceftriaxone.
In particolare, i pazienti con sintomi persistenti dovrebbero essere riesaminati con un test di coltura per la gonorrea, che può identificare infezioni resistenti agli antibiotici. Una settimana dopo il ri-trattamento, i pazienti devono effettuare un altro test di coltura per assicurarsi che l'agente patogeno sia stato debellato.
I CDC invitano anche le persone sessualmente attive a praticare sesso sicuro usando il preservativo in modo costante e corretto, e limitando il numero di partner sessuali. ( Xagena_2012 )
Fonte: CDC, 2012
Link: MedicinaNews.it
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