Rinvoq nel trattamento di seconda o terza linea dell’artrite reumatoide in fase attiva da moderata a severa nei pazienti adulti


Rinvoq, il cui principio attivo è Upadacitinib, è indicato nel trattamento dell’artrite reumatoide in fase attiva da moderata a grave nei pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata o che sono intolleranti ad uno o più farmaci antireumatici modificanti la malattia ( DMARD ).
Rinvoq può essere somministrato in monoterapia o in associazione con Metotrexato

Negli studi clinici Rinvoq ha dimostrato:

a) maggiore efficacia sugli esiti clinicamente rilevanti rispetto alle alternative terapeutiche ( qualora disponibili ). Il farmaco è in grado di guarire la malattia o comunque di modificarne significativamente la storia naturale [ valore terapeutico aggiuntivo: massimo ];

b) maggiore efficacia sugli esiti clinicamente rilevanti, o capacità di ridurre il rischio di complicazioni invalidanti o potenzialmente fatali, o migliore rapporto rischio / beneficio rispetto alle alternative, o capacità di evitare il ricorso a procedure cliniche ad alto rischio. Il farmaco modifica la storia naturale della malattia in una sottopopolazione di pazienti, o rappresenta comunque un vantaggio clinicamente rilevante, ad esempio in termini di qualità di vita e di intervallo libero dalla malattia, rispetto alle alternative terapeutiche disponibili [ valore terapeutico aggiuntivo: importante ];

c) maggiore efficacia di entità moderata o dimostrata in alcune sottopopolazioni di pazienti o su esiti surrogati, e con effetti limitati sulla qualità di vita. Per condizioni nelle quali sia ammissibile l’assenza di un comparatore, disponibilità di evidenze suggestive di migliore efficacia clinica e profilo rischio / beneficio più favorevole rispetto alle alternative terapeutiche disponibili [ valore terapeutico aggiuntivo: moderato ];

d) maggiore efficacia che, tuttavia, è stata dimostrata su esiti non clinicamente rilevanti oppure risulta di scarsa entità. Vantaggi minori ( ad esempio via di somministrazione più favorevole ) rispetto alle alternative terapeutiche disponibili [ valore terapeutico aggiuntivo: scarso ];

e) assenza di un beneficio clinico aggiuntivo rispetto alle alternative terapeutiche disponibili [ valore terapeutico aggiuntivo: assente ].

Commento

I risultati di efficacia e sicurezza di Upadacitinib 15 mg/die a supporto dell’indicazione autorizzata, derivano da 5 studi clinici randomizzati, in doppio cieco, multicentrici, controllati, di fase 3, condotti in pazienti adulti ( età maggiore o uguale a 18 anni ) con artrite reumatoide in fase attiva e con malattia da moderata a severa, che nel loro insieme hanno fornito una solida base per una valutazione approfondita del rapporto beneficio / rischio di Upadacitinib, in monoterapia o in associazione a Metotrexato [ MTX ], in diverse popolazioni target di pazienti con artrite reumatica attiva moderata-grave ( MTX-naive, MTX-IR, cs DMARD-IR, e Bio-IR ).

Lo studio M13-545 ( SELECT-EARLY, prima linea di trattamento in monoterapia ), nonostante venga annoverato tra gli studi pivotal, di fatto può essere considerato di supporto per l’indicazione proposta ed autorizzata ( seconda e terza linea di trattamento per artrite reumatoide attiva moderata-grave ).

Nel complesso, Upadacitinib è risultato efficace in terapia aggiuntiva ( add-on ) al Metotrexato o altri DMARD sintetici convenzionali [ csDMARD ] rispetto al placebo nella popolazione con risposta inadeguata ( IR ) alla terapia convenzionale con i DMARD sintetici [ DMARDs ] e rispetto alla terapia biologica standard con Adalimumab nella popolazione MTX-IR ( studio di non-inferiorità ), nei confronti del quale si è dimostrato non-inferiore in termini di LDA e superiore in termini di ACR 50, ma dati sovrapponibili erano stati osservati anche nello studio di confronto con Baricitinib.

La monoterapia con Rinvoq ha dimostrato di essere efficace ed anche superiore alla monoterapia con Metotrexato, ma solo nei pazienti naive e nei pazienti MTX-experienced con risposta inadeguata al trattamento ( MTX-IR ).

Il profilo di sicurezza è comparabile agli altri farmaci della stessa classe. Le infezioni risultano essere la reazione avversa più comune, il rischio neoplastico e cardiovascolare restano da valutare a lungo termine.

Pertanto, non emergendo al momento chiare evidenze di un effettivo vantaggio e di un profilo rischio / beneficio più favorevole rispetto alle alternative terapeutiche disponibili, il valore terapeutico aggiunto è considerato assente. ( Xagena_2020 )

Fonte: AIFA, 2020

Xagena_Medicina_2020