Controversie sull’uso degli stimolanti nei bambini affetti da ADHD
La sicurezza e l’efficacia dei farmaci impiegati nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( ADHD ) sono al centro di dibattito dopo che un nuovo studio ha mostrato che questi farmaci sono inefficaci, e probabilmente dannosi, nel lungo periodo.
Lo studio, noto come MTA ( Multimodal Treatment Study of Children with ADHD ), ha valutato se i bambini affetti da disturbo ADHD beneficiassero del trattamento farmacologico, del trattamento farmacologico associato a psicoterapia, della sola psicoterapia, o della sola cura medica di routine.
Gli studi pubblicati nel 1999 avevano mostrato che il trattamento con stimolanti aveva prodotto vantaggi rispetto alla psicoterapia o alla cura medica di routine.
Nel 2007 comparvero i primi dati di follow-up, senza mostrare differenze comportamentali tra i bambini trattati farmacologicamente e quelli no.
Fu osservato che i bambini sottoposti a farmacoterapia per 3 anni erano più bassi e più magri, rispetto ai bambini non-trattati.
Tuttavia il National Institute of Mental Health ( NIMH ) minimizzò gli effetti sulla crescita degli stimolanti per il disturbo ADHD.
La presentazione positiva dello studio MTA produsse un aumento prescrittivo dei farmaci contro il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Le prescrizioni nei soli Stati Uniti passarono da 28.3 milioni nel 2004 a 39.5 milioni nel 2008.
Secondo William Pelham della State University of New York a Buffalo negli Stati Uniti, l’interpretazione più ovvia dei dati dello studio MTA è che gli stimolanti potrebbero essere utili nel breve periodo, ma inefficaci, e forse pericolosi, nel lungo periodo. ( Xagena_2009 )
Fonte: Washington Post, 2009
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