Antiaritmici - Almarytm: interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Almarytm, il cui principio attivo è la Flecainide acetato, è un potente farmaco antiaritmico della Classe 1C di Vaughan-Williams ( anestetico locale ).
Esso deprime significativamente, in misura correlata alla dose, la conduzione entro il tessuto miocardico rallentando la depolarizzazione della cellula cardiaca ( fase 0 ); si dimostra agire prevalentemente sul sistema di conduzione di His-Purkinje ( conduzione H-V ) e, in modo minore, sulla conduzione nodale atrio-ventricolare e interatriale.
Un effetto significativo sul periodo refrattario è stato osservato solo nel ventricolo. Il tempo di recupero del nodo del seno ( corretto in ragione della frequenza cardiaca sia del ciclo spontaneo che stimolato ) può aumentare significativamente in alcuni casi, in particolare nei pazienti con malattia del nodo del seno.
La Flecainide acetato non modifica in genere la frequenza cardiaca, anche se raramente può essere associata alla comparsa di bradicardia o tachicardia.
E' stato peraltro osservato un suo lieve effetto inotropo negativo, con riduzione della frazione d'eiezione dopo dose singola di 200 mg. L'aumento o la diminuzione della frazione d'eiezione sono stati osservati durante la somministrazione cronica di dosi terapeutiche.
Interazioni
Antiaritmici di classe I: Almarytm non deve essere somministrato in concomitanza con altri antiaritmici di classe I.
Antiaritmici di classe II: deve essere considerata la possibilità di effetti inotropi negativi aggiuntivi di antiaritmici di classe II, cioè beta-bloccanti con Almarytm. In uno studio su soggetti sani trattati simultaneamente con Flecainide e Propranololo, i livelli ematici dell'una risultarono aumentati di circa il 20% e quelli dell'altro di circa il 30% rispetto ai valori di controllo. In questo studio formale d'interazione è stato dimostrato che gli effetti inotropi negativi caratteristici di Flecainide e Propranololo sono risultati additivi. Gli effetti invece sull'intervallo PR sono risultati meno che additivi.
Antiaritmici di classe III: se Almarytm viene somministrato in presenza di Amiodarone, la dose normale di Almarytm deve essere ridotta del 50% e il paziente deve essere attentamente monitorato per individuare eventuali eventi avversi. In queste circostanze è fortemente raccomandato il monitoraggio dei livelli plasmatici.
Antiaritmici di classe IV: l’uso di Almarytm con i bloccanti dei canali del calcio, ad esempio Verapamil, deve essere considerato con cautela. Si possono verificare eventi avversi pericolosi per la vita o addirittura letali dovuti alle interazioni che causano aumento delle concentrazioni plasmatiche. Almarytm è metabolizzato dal CYP2D6 in larga misura e l’uso concomitante di farmaci inibitori ( es. antidepressivi, neurolettici, Propranololo, Ritonavir ed alcuni antistaminici ) o induttori di questo isoenzima ( es. Fenitoina, Fenobarbitale, Carbamazepina ) possono rispettivamente aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche di Almarytm.
Un aumento dei livelli plasmatici può derivare anche da insufficienza renale a causa di una riduzione della clearance di Almarytm.
Ipokaliemia, ma anche iperkaliemia o altri disturbi elettrolitici devono essere corretti prima della somministrazione di Almarytm. L’ipokaliemia può derivare dall’uso concomitante di diuretici, corticosteroidi o lassativi.
Antistaminici: aumento del rischio di aritmie ventricolari con Mizolastina e Terfenadina ( evitare l’uso concomitante ).
Antivirali: le concentrazioni plasmatiche di Almarytm risultano aumentate da Ritonavir, Lopinavir, ed Indinavir ( aumento del rischio di aritmie ventricolari, evitare l’uso concomitante ).
Antidepressivi: la Fluoxetina e altri antidepressivi aumentano la concentrazione plasmatica di Almarytm; aumento del rischio di aritmie con antidepressivi triciclici.
Antiepilettici: dati limitati nei pazienti trattati con induttori enzimatici noti ( Fenitoina, Fenobarbitale, Carbamazepina ) indicano solo un aumento del 30% nella velocità di eliminazione di Almarytm.
Antipsicotici: la Clozapina aumenta il rischio di aritmie.
Antimalarici: la Chinina aumenta le concentrazioni plasmatiche di Almarytm.
Antimicotici: la Terbinafina può aumentare le concentrazioni plasmatiche di Almarytm derivanti dalla sua inibizione dell’attività del CYP2D6.
Diuretici: l’ipokaliemia, effetto di classe, può dare luogo a cardiotossicità.
Antistaminici H2 ( per il trattamento delle ulcere gastriche ): l’antagonista H2 Cimetidina inibisce il metabolismo di Almarytm. In soggetti sani trattati con Cimetidina ( 1 g al giorno ) per 1 settimana, l’AUC di Almarytm è aumentata di circa il 30% e l’emivita è aumentata di circa il 10%.
Farmaci per la disassuefazione al fumo: la co-somministrazione di Bupropione ( metabolizzato dal CYP2D6 ) con Almarytm deve essere affrontata con cautela e deve essere iniziata con la dose minima raccomandata per il farmaco concomitante. Se il Bupropione viene aggiunto al trattamento di un paziente già in terapia con Almarytm, deve essere presa in considerazione la necessità di diminuire il dosaggio di Almarytm.
Glucosidi cardiaci: Almarytm può causare un innalzamento del livello di concentrazione plasmatica di Digossina di circa il 15%, evento di improbabile rilevanza clinica per i pazienti con livelli plasmatici all’interno dell’intervallo terapeutico. Nei pazienti in cura con Digitale, viene raccomandato di misurare i livelli plasmatici di Digossina non meno di 6 ore dopo ogni dose di Digossina, prima o dopo la somministrazione di Almarytm.
Anticoagulanti: il trattamento con Almarytm è compatibile con l’uso di anticoagulanti orali. ( Xagena_2021 )
Fonte: AIFA, 2021
Xagena_Medicina_2021