L'effetto di Acomplia sulla riduzione di peso tra i soggetti in sovrappeso o obesi è modesto
L’impiego del farmaco anti-obesità Rimonabant ( Acomplia ) ha prodotto una modesta, seppur continua, perdita di peso dopo 2 anni.
Inoltre, Rimonabant ha migliorato i livelli di colesterolo HDL e dei trigliceridi.
Uno studio condotto tra il 2001 ed il 2004 ha arruolato 3045 soggetti adulti obesi ( indice di massa corporea, BMI, pari a 30 o più ) oppure in sovrappeso ( BMI superiore a 27 ) con ipertensione o dislipidemia.
I partecipanti sono stati assegnati in modo random a ricevere placebo, Rimonabant 5mg/die, oppure Rimonabant 20mg/die, per 1 anno.
I pazienti trattati con Rimonabant sono stati successivamente riassegnati, sempre in modo casuale, a ricevere placebo o a continuare a ricevere la stessa dose di Rimonabant, mentre il gruppo placebo ha continuato a ricevere placebo anche nel secondo anno.
Ad 1 anno, il 51% dei pazienti nel gruppo placebo, il 51% nel gruppo Rimonabant 5mg ed il 55% nel gruppo Rimonabant 20mg.
Il trattamento con Rimonabant 20mg ha prodotto riduzioni medie maggiori rispetto al placebo in termini di peso corporeo, circonferenza vita e dei livelli di trigliceridi, ed ha aumentato i livelli di colesterolo HDL.
I pazienti che nel secondo anno sono passati dal trattamento con Rimonabant 20mg al placebo sono andati incontro ad un riguadagno ponderale, mentre i soggetti che hanno continuato ad assumere Rimonabant 20mg hanno mantenuto la perdita di peso ed i favorevoli cambiamenti nei fattori di rischio cardiometabolici.
Rimonabant è risultato complessivamente ben tollerato.
Il più comune effetto indesiderato è stata la nausea ( 11.2% nel gruppo Rimonabant 20mg versus 5.8% nel gruppo placebo ).
Rimonabant rappresenta un approccio innovativo per il management dei fattori di rischio cardiometabolici, oltre al suo effetto sulla perdita di peso.
Lo studio ha mostrato che il Rimonabant assunto al più alto dosaggio ( 20mg ) fornisce una modesta riduzione del peso corporeo che si mantiene nell’arco di due anni.
Ad inficiare i risultati dello studio l’elevato drop-out. Infatti solo la metà dei pazienti arruolati ha completato il primo anno. ( Xagena_2006 )
Fonte: American Medical Association, 2006
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XagenaFarmaci_2006