L'immunoterapia allunga la sopravvivenza: il 16% dei pazienti con cancro al polmone vivo a 5 anni


Il 16% dei pazienti con tumore del polmone trattati con il nuovo farmaco immunoterapico Nivolumab ( Opdivo ) è vivo a 5 anni.
Per la "prima volta è possibile parlare di sopravvivenza a lungo termine in una delle neoplasie più frequenti, che nel 2016 ha registrato in Italia oltre 41mila nuovi casi.

Il dato è emerso dallo studio di fase I CA209-003, presentato al congresso dell'American Association for Cancer Research a Washington.
Lo studio ha valutato Nivolumab, un immunoterapico, in 129 pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule in fase avanzata, precedentemente trattati.

Le percentuali di sopravvivenza a 5 anni in tali malati storicamente non superavano il 5%, Nivolumab le ha triplicate.

Il 60-70% dei casi di tumore al polmone è diagnosticato in fase avanzata di malattia. L'unica arma disponibile era rappresentata dalla chemioterapia, poco efficace e molto tossica. E i farmaci a bersaglio molecolare funzionano solo nei pochi casi che presentano specifiche mutazioni genetiche.

Nivolumab è il primo farmaco immunoterapico ( anti-PD-1 ) per il quale l'Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ) a marzo 2016 aveva stabilito la rimborsabilità nel trattamento del melanoma avanzato e del tumore del polmone non-a-piccole cellule squamoso avanzato.

In seguito, Nivolumab è stato approvato anche nel carcinoma a cellule renali e nel tumore del polmone non-a-piccole cellule non-squamoso avanzato.
E' recente il parere favorevole espresso dal Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia Europea per i farmaci ( EMA ) per l'uso di Nivolumab nel trattamenti dei tumori di testa e collo.

Nei pazienti con melanoma, il 64% è vivo a 2 anni grazie all'immunoterapia. Lo dimostrano i risultati dello studio di fase III CheckMate-067 su 945 malati non-trattati in precedenza, presentati a Washington in occasione del congresso dell'American Association for Cancer Research.

In 10 anni in Italia sono quasi raddoppiate le diagnosi di melanoma: nel 2006 erano poco più di 7.000, sono 13.800 nel 2016.

La prima molecola immuno-oncologica approvata, Ipilimumab ( Yervoy ), ha dimostrato risultati importanti: il 20% delle persone colpite dalla malattia in fase metastatica è vivo a 10 anni dalla diagnosi.

Ulteriori passi in avanti oggi sono compiuti grazie a Nivolumab sia in monoterapia che in combinazione con Ipilimumab.
In particolare, i tassi di sopravvivenza a 2 anni con la combinazione hanno raggiunto il 64% rispetto al 59% con Nivolumab da solo e al 45% con Ipilimumab in monoterapia.

Questi risultati sono rilevanti soprattutto per i pazienti colpiti dalla patologia in forma aggressiva.
Il regime di combinazione delle due molecole immunoterapiche ha offerto una riduzione del rischio di mortalità del 12% rispetto al solo Nivolumab.
Inoltre si è registrato un vantaggio di quasi il 15% del tasso di risposta con la combinazione: le risposte sono state più veloci, più profonde, con una maggiore riduzione del tumore, e più durature. ( Xagena_2017 )

Fonte: Congresso dell'American Association for Cancer Research ( AACR ), 2017

Xagena_Medicina_2017