Casi di osteonecrosi della mandibola con Prolia e Xgeva


L'osteonecrosi della mandibola ( ONJ ) è stata riportata nei pazienti trattati con Denosumab o bisfosfonati, un'altra classe di farmaci anti-riassorbimento.
La maggior parte dei casi si è verificata nei pazienti affetti da cancro, ma alcuni casi sono stati segnalati anche nei pazienti con osteoporosi.

L’osteonecrosi della mandibola è stata riportata raramente negli studi clinici con pazienti trattati con Denosumab ( Prolia ) alla dose di 60 mg ogni 6 mesi per l'osteoporosi.

Ci sono state segnalazioni di osteonecrosi della mandibola negli studi clinici con pazienti con cancro avanzato trattati con Denosumab ( Xgeva ) alla dose di 120 mg, somministrata mensilmente.

Noti fattori di rischio per l’osteonecrosi della mandibola includono: diagnosi di cancro con lesioni ossee, terapie concomitanti ( ad esempio, chemioterapia, farmaci biologici antiangiogenici, corticosteroidi, radioterapia alla testa e al collo ), scarsa igiene orale, estrazioni dentali e disturbi concomitanti ( ad esempio, precedente malattia dentale, anemia, coagulopatie, infezioni esistenti ), e precedente trattamento con bifosfonati.

Prima del trattamento con Denosumab nei pazienti con fattori di rischio concomitanti, deve essere considerato un esame odontoiatrico con le appropriate procedure odontoiatriche preventive.
Durante il trattamento, se possibile, questi pazienti devono evitare procedure odontoiatriche invasive.
Buone pratiche di igiene orale devono essere mantenute durante il trattamento con Denosumab.

Per i pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con Denosumab, la chirurgia odontoiatrica può esacerbare la condizione. ( Xagena_2012 )

Fonte: MHRA, 2012

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