Infarto miocardico acuto: trattamento con Reteplase


Rapilysin contiene il principio attivo Reteplase, e trova indicazione nei pazienti reduci da un attacco cardiaco ( infarto miocardico acuto sospetto ) per favorire la dissoluzione dei coaguli di sangue ( trombolisi ) che hanno provocato l’infarto.
Rapilysin viene somministrato entro le 12 ore successive all’infarto miocardico.

Il medicinale si presenta sotto forma di un flaconcino contenente una polvere bianca da dissolvere in una soluzione per iniezione.

Rapilysin deve essere prescritto da medici esperti nell’utilizzo di medicinali che agiscono sulla formazione di coaguli. Il trattamento con Rapilysin deve essere iniziato appena possibile dopo il manifestarsi dei sintomi dell’infarto.
Rapilysin è somministrato mediante due iniezioni a distanza di 30 minuti l’una dall’altra, entrambe per via endovenosa, lentamente ma entro 2 minuti.

Rapilysin viene somministrato insieme con altri medicinali che prevengono la formazione di coaguli ( Acido Acetilsalicilico [ Aspirina ], Eparina ), per evitare che si riformino coaguli.
Raplilysin ed Eparina non devono essere miscelati nella stessa siringa, perché la soluzione diventerebbe torbida.

Rapilysin è un trombo litico in cui il principio attivo Reteplase è una copia dell’enzima naturale, t-PA, ma modificato in modo che abbia un effetto più rapido e più duraturo.
Reteplase è prodotto con un metodo noto come tecnologia del DNA ricombinante: viene cioè ottenuto da un batterio in cui è stato immesso un gene ( DNA ) che lo rende in grado di produrlo.
Reteplase induce la produzione di un enzima, la plasmina, che degrada i coaguli.
L’infarto miocardico è caratterizzato dalla formazione di coaguli nelle arterie coronariche. Rapilysin dissolve i coaguli di sangue e favorisce il ripristino del normale flusso sanguigno verso il cuore.

L’efficacia di Rapilysin è stata valutata in 4 studi su oltre 21.000 pazienti. Rapilysin è stato confrontato con altri medicinali usati in trombolisi: Streptochinasi ( 6.000 pazienti ) o Alteplase ( circa 15.000 pazienti ). Negli studi sono stati esaminati il tasso di mortalità a 35 giorni dal trattamento ( a 30 giorni in uno studio ), l’insufficienza cardiaca e gli ictus.

Rapilysin si è dimostrato più efficace della Streptochinasi nel ridurre l’incidenza di insufficienza cardiaca ed ugualmente efficace nel ridurre la mortalità e si è dimostrato efficace quanto Alteplase nel prevenire morte e ictus.

Il principale effetto indesiderato di Rapilysin è il sanguinamento ( ad es. ecchimosi nel sito dell’iniezione ). Se il sanguinamento avviene nel cervello, può provocare un ictus con pericolo di morte. Altri effetti indesiderati meno comuni sono dolore toracico, abbassamento della pressione e difficoltà di respirazione.

Rapilysin non deve essere somministrato a persone che possono essere ipersensibili ( allergiche ) a Reteplase o a qualsiasi altro eccipiente, a persone a rischio di emorragia a causa di ipertensione, di precedenti emorragie, ecc., a persone con gravi disturbi epatici o renali o a persone che prendono anticoagulanti orali. ( Xagena_2006 )

Fonte: EMEA, 2006



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